Quest’album di violenza, realizzato con i ritagli di un quotidiano raccolti durante tutto un anno, il 1975, è una proposta di rilettura della propria storia fatta alle donne da una donna: Stephanie Oursler. Dietro questa “collezione della morte” c’è la pratica di vita che ogni donna fa quando accumula nella memoria i fatti dolorosi che la riguardano.